Come crescere un bambino felice
Reazione Da stress Acuta e cronica fattori protettivi e preventivi
Nel 1970 lo psicologo J.M.Weiss iniziò una serie di studi sperimentali sui ratti, verificati successivamente poi come plausibili anche per l’uomo, individuando 4 fattori psicosociali fondamentali che possono prevenire ed attutire i danni da reazione di adattamento a stress acuti e cronici (quali ipertensione, ulcere gastriche, perdita di memoria, depressione, ansia, disturbi del sonno, incremento di condotte di dipendenza, come fuga da realtà insopportabili da gestire, ai giorni nostri solo per citarne alcuni dipendenza affettiva, dipendenza da smartphone e mezzi digitali, bing eating disorder quale compulsione verso cibo, zuccheri, alcol ecc) o peggiorarla se assenti :
- La Libertà di uscire dalla frustrazione ovvero scappare
- Appoggio sociale è determinante e protettivo, tale fattore protettivo viene spiegato in questo bellissimo video su un Famoso Studio longitudinale durato più’ di 70 anni dell’Università di Harvard ( https://www.youtube.com/watch?v=kySwzUD9AdM) iniziato nel 1938 concluso negli anni 2000. Tale studio dimostra che uno dei segreti di una vita Felice e Sana e Longeva è circondarsi da relazioni sociali soddisfacenti qualitativamente significative. E dimostra poi che l’isolamento sociale il distanziamento sociale sono patogeni e pericolosi. Un essere umano e a maggior ragione un bambino, isolato dal gruppo perde motivazione, si sente in colpa e sperimenta emozioni negative che predispongono alla patologia.
- Prevedibilità dell’evento stressante tale fattore indica che tanto più un evento è prevedibile tanto maggiore sarà la mia capacità di coping ovvero di adattarmi in maniera resiliente all’evento stressante.
- La percezione soggettiva del livello di controllo sull’evento stressante, Affinché un bambino si sviluppi come un adulto assertivo e sicuro di sé è fondamentale che da bambino faccia esperienze dove si percepisce soggettivamente capace di controllare e dominare l’evento stressante. In senso contrario, ogni evento in cui si sarà soggettivamente percepito, vittima, insicuro, impotente verrà registrato nella memoria sottoforma di “engramma” e le conseguenti reazioni emotive fisiologiche e comportamentali esperite, nell’età adulta, in situazioni simili con somiglianza per “associazione” verranno rivissute con lo stesso impatto emotivo. Un esempio clinico di come funziona un Engramma: l’inconscio ha due caratteristiche fondamentali non giudica, non conosce né tempo né spazio: perciò ad esempio a 60 anni potrò arrabbiarmi con mio marito ed avere un attacco di rabbia e panico con grida, angoscia tachicardia se riceve una chiamata di un cliente del suo ristorante la domenica a pranzo in famiglia. Non saprò coscientemente perché mi arrabbio tanto e perché mi si alza la pressione, indagando scoprirò ovvero ricorderò che da bambina a casa (effetto similitudine metafora dell’inconscio) mia madre era costretta a rispondere al telefono anche la domenica per ricevere gli ordini dei clienti perché aveva una rosticceria in casa. Da bambina ho sperimentato l’impotenza di non poter arrabbiarmi e di non poter dire alla mamma spegni il telefono perché consapevole che la mia sopravvivenza dipendeva dal lavoro di mia madre. Il mio sistema di credenze inconscio ( IDEA IRRAZIONALE che come un fuoco alimenta il mio comportamento)sarà: devo subire non posso dire quello che penso perché la mia sopravvivenza dipende da questo lavoro. La reazione emotiva perderà la carica quando prenderò coscienza dell’esperienza rimasta relegata nell’inconscio, nella mia cantina. Ora che conclusioni possiamo trarre da questa catena di eventi e di decisioni? Per citare A.A Schutzenberger in “Una malattia chiamata genitori”: “ L’inconscio ha una buona memoria e il nostro corpo registra tutti gli shock e i colpi e i crolli fisici e psicologici. Ancor più difficile è elaborare i lutti non rielaborati ( reali o simbolici), se da bambino non li si è potuti digerire, metabolizzare a suo tempo nella verità, continuano a dimorare in noi come incombenze incompiute come eventi che si ripetono e disgrazie che tornano come un disco rotto….ciò che non viene concluso ed archiviato a suo tempo, effetto che noi ricercatori chiamiamo Zeigarnik , continua in noi come una ruminazione costante. I bambini sono come delle spugne che captano tutto ciò che accade intorno a loro….. tutti i traumi ( = stress non risolti) i vari studi da noi effettuati fin ora ci dimostrano che si trasmettono di generazione in generazione. Concludo la mia riflessione con questa domanda: oggi più che di Psichiatria ( parola meravigliosa che significa etimologicamente Cura dell’Anima, purtroppo oggi sempre più identificata nell’immaginario collettivo con Psicofarmacologia) non ci sia bisogno di Empatria? Empatria è un Neologismo che uso con alcuni miei pazienti/clienti quando gli racconto di quanto importante è per il processo di cura e di crescita personale la Risonanza Emotiva con il Terapeuta, l’Empatia del Terapeuta. Che oggi tutti noi abbiamo bisogno di Empatria? Di risuonare emotivamente gli uni con gli altri e soprattutto empatizzare con i nostri piccoli, recuperando il ricordo dei nostri bisogni emotivi da bambini, infondo ognuno di noi è nato ed è stato bambino. Invece il Bambino ha il diritto di essere bambino e di arrivare a poter essere un adulto sano e libero.
“ La Verità Scientifica è tale fino ad oggi nel momento presente, ciò che era scientificamente certo ed assoluto ieri non lo è piu’ oggi” A.A Schutzenberger